ARCADIADREAMS
 

A R C A D I A D R E A M S   con VENEZIARCADIA  ed  ARCADIAFARM  sono parte del *    Progetto ARCADIA    *    ideato da Zepp, è formato da più spazi WEB idealizzati alla virtualizzazione del luogo perfetto per l'uomo ed il suo piacere.                                   Ti serve un sito web? visita  ARCADIACONSULT od invia una email 

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ARCADIA    cos'è?   *  Progetto ARCADIA  in che consiste e qual'è lo scopo?  *  Qui di seguito la risposta a questi quesiti !  * Buona lettura    zepp

PROGETTO ARCADIA by zepp

 

Certamente non ho la pretesa di emulare i grandi della letteratura, dell’arte, e della storia, cercando di vivere in maniera a me consona, gioendo e rallegrandomi della bellezza che ci circonda e ci fornisce quell’energia positiva che aiuta l’essere umano a progredire nella perpetua ricerca di un nuovo obiettivo che Lo gratifichi e valorizzi.   Chiaramente, il mio ricercare non è teso verso il raggiungimento di una società formata secondo il pensiero arcadico del 1600, e neppure secondo il pensiero utopistico platoneiano.     Le due linee di pensiero, seppur diverse, convergevano su un concetto di anarchia a favore del sistema di vita; con la pretesa di abolire tutto ciò che era commercio, industria, agricoltura e proprietà individuale, estesa quest'ultima anche alle persone. Tutto a favore della ricerca di una perfezione dei rapporti tra persone.   Nel terzo millennio, in cui siamo, sarebbe impensabile cercare di vivere in una società simile. Le grandi idee utopistiche del recente passato ci hanno, purtroppo, dimostrato come sia vera follia e non utopia, il voler creare una società ad immagine e volontà di pochi. 

Ciò non toglie che,  in una società così avanzata e tecnologica come la nostra, si possa ricercare la possibilità di vivere nella maniera a noi più consona e soddisfacente. Tecnologicamente attrezzati, oberati di impegni di lavoro o di pensieri della vita quotidiana, ci riesce talvolta difficile ritagliare un angolo di spazio od uno scorcio di tempo per trovare quell’armonia e pace con noi stessi che ci necessita come l’aria che respiriamo. Il nostro mondo è pieno di cose belle, siano esse dalla natura o dalla mano dell’uomo; quel che ci manca è il tempo per assaporare la sensazione che la loro visione ci può infondere. Il progetto Arcadia, è inteso come la creazione di uno spazio virtuale, di un isola felice, ove l’uomo (quando dico uomo, intendo l’essere umano), possa senza difficoltà e nel minor tempo trovare quello spazio a Lui necessario per ritemprarsi e ricaricarsi di energia positiva che gli permetta al mattino di guardarsi allo specchio e non lamentarsi del sopraggiungere di una nuova giornata, ma di gioirne e proseguire sorridente.  Gli argomenti ed i temi per soddisfare al minimo tale necessità sono infiniti, e dovremmo essere in cento, per ricercare catalogare, verificare e, chini sulla consolle del pc, immettere dati ed immagini. Senza parlare dei costi e degli spazi web necessari. In una fasi embrionale come questa, agli inizi di una trasposizione al virtuale del mio pensiero e delle cose che personalmente mi danno sensazioni positive, ho scelto di suddividere tutto in varie tematiche, per le quali secondo possibilità di tempo ed altro, andrò a creare più spazi virtuali dai contenuti più disparati, ma correlati e connessi l’uno all’altro, secondo un percorso a mio giudizio, logico per conseguirne il fine.  In quanto a materiale, cercherò di usufruire al minimo di ciò che offre la rete, vista la mia personale disponibilità di materiale cartaceo, fotografico ed oggettistico, che basterebbe alla creazione di  decine e decine di siti mirati per argomento e tema.

 Ad oggi, sono stati pubblicati nel web: ARCADIADREAMS, ARCADIAFARM, VENEZIARCADIA.

Questo mio progetto, deriva da un vecchio progetto che anni fa avevo già trasposto per realizzarlo nella realtà: la creazione di una fondazione il cui scopo principale era la connessione tra genti ed attività in ambito territoriale oltre le linee di confine tra nazioni, con l’obiettivo di interscambio, nell’arte, musica, cultura, oltre al fine mercantile, necessario per creare e mantenere simile impresa. Una fondazione organizzativamente imperniata su un centro di focalizzazione,  così com’era un castello qualche secolo fa (chiaramente trasposto tutto all’odierno).

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Un solo difetto... la necessità di essere in più persone con gli stessi ideali per condividere compiti ed affanni. La mia trasposizione del progetto virtuale, per ora si ferma qui. Un esposizione più ampia, ora, sarebbe prematura, in quanto il lavoro da fare è molto; quindi, Vi sarò di volta in volta più  chiaro ed esaustivo.

Se l’argomento Vi può interessare o se volete saperne di più, inviatemi una mail cliccando sull’immagine a lato.----------->>>

 
 

UTOPIA

E cosa possiamo incontrare di più estraneo ai giorni nostri se non l’utopia, quella terra di perfezione e di armonia così diversa dalla realtà di tutti giorni? O piuttosto l’utopia si è davvero realizzata nelle società che conosciamo e si è rivelata tutt’altro che un’esperienza desiderabile. Tema di riflessione quanto mai attuale ed urgente, ovvero capire perché oggi fatichi a delinearsi un progetto di una nuova società, alternativa e migliore di quella attuale, e quali rapporti siano concretamente esistiti tra i progetti delle società utopiche e le spaventose organizzazioni politiche nazionali, come il nazismo e lo stalinismo, che si sono rivolte con accanimento contro i propri cittadini. Riflessione che sono tutt’altro che disgiunte. Il giusto argomento per un nuovo Forum di discussione nel web.

 

 
 
 
 
 
 
 
 

Storia di ARCADIA

La Roma della metà del secolo XVII esercitava tutto il fascino del suo splendore barocco quando Cristina di Svezia, sovrana europea, in seguito alla clamorosa conversione religiosa e conseguente abdicazione, decide di trascorrervi il resto della propria vita e, per quasi trentacinque anni, sarà "regina" nel regno della cultura e delle arti.Il suo salotto diventa centro di mondanità, scuola di gusto: musica, letteratura, pittura, scienza s'intrecciano in conversazioni erudite, alle quali ben presto si tenderà a dare finalità programmatiche. Il 5 ottobre 1690, veniva fondata l'Accademia d'Arcadia, (Gravina, Crescimbeni…) che erano soliti frequentare il circolo letterario istituito dall'ex regina Cristina di Svezia, stabilitasi a Roma (1655); prende il nome dalla regione greca, luogo ideale di una mitica vita agreste. In nome della semplicità, gli arcadi si rifecero ai modelli classici greci e latini; crearono in poesia una campagna di maniera, i cui 'pastori' erano gli stessi poeti che assumevano soprannomi ellenizzanti di pastori.

 

GLI SCOPI

Uno degli scopi era il coltivare la purezza della lingua italiana considerata più moderna, più naturale, più bella. Musica, arte figurativa, erudizione antiquaria, collezionismo, astronomia, occultismo sono altrettanti interessi.  Fondatore ed animatore del sodalizio, colui che per quasi quarant'anni lo monopolizzerà di fatto, è il canonico letterato e poeta Giovan Mario Crescimbeni, nativo di Macerata. L'Accademia contava prelati come il cardinale Albani (il futuro papa Clemente XI), artisti come Bernini, musicisti come Scarlatti, eruditi come Bellori, per citare solo alcuni dei nomi più famosi della storia e della cultura di quel periodo.

 

La scoperta dell'Arcadia come paesaggio spirituale è opera di Virgilio che reinterpreta la notizia desunta da Polibio (proveniente dall'autentica Arcadia peloponnesiaca e conoscitore della propria patria), il quale riferiva come i suoi abitanti venissero esercitati fin dalla prima giovinezza al canto. Virgilio dunque attribuisce ai pastori-poeti delle Egloghe l'usanza del canto e li colloca in quella regione montuosa sfumando il tutto nell'irreale, con un intreccio di realtà e mito che da allora diverrà caratteristica di ogni Arcadia. Avremo infatti l'Arcadia intellettuale ed elitaria di Lorenzo il Magnifico e della sua cerchia, che ritrovano nella villa medicea di Careggi il concetto di natura amica; l'Arcadia letteraria che, col Sannazzaro, mette a punto il prototipo dell'opera pastorale, un romanzo allegorico con testo di prose alternate ad egloghe in versi; l'Arcadia poetica, espressione sublime della favola di Aminta creata dal Tasso per esaltare l'amore, legge suprema della vita, sentito e celebrato in tutti i suoi aspetti. I soci del circolo fondarono sezioni in tutta Italia. Il classicismo cui essi si rifanno è soprattutto quello di Petrarca, ma anche quello di Poliziano, Lorenzo il Magnifico...

 

Il nuovo mito è quello idillico-bucolico-pastorale, simile per astrattezza di contenuti alla poetica e alla letteratura del '600, ma diverso nelle forme dal barocco decadente di quel periodo. Il nuovo ideale è quello di una letteratura semplice, chiara, disciplinata (l'Arcadia non a caso accettò la filosofia razionalistica di Cartesio, ovviamente nei limiti dell'ortodossia cattolica e rifiutando l'identità di poesia e scienza). Il mondo immaginato resta fantastico, senza complicazioni sentimentali, sereno, lontano dalle stravaganze della letteratura barocca, che deformava gli aspetti del reale fino all'assurdo. L'Arcadia adottò tutta una simbologia pastorale (ad es. il suo protettore è Gesù Bambino, che si manifestò anzitutto ai pastori).

 

Guerra e imperialismi sono assenti dall'Arcadia: l'avidità dell'avere è un disvalore, così come la violenza d'ogni tipo, simboleggiata dalla figura del satiro libidinoso.   L'Arcadia infatti, essendo un movimento di intellettuali aristocratici, affida alle astrazioni dell'amore platonico e dell'arte poetica e musicale il compito di riconciliare l'uomo con la natura. L'Arcadia si è sempre sentita come assediata da un mondo proteso verso il profitto e, dando per scontata la propria sconfitta, ha preferito rifugiarsi nel profondo delle foreste o fra montagne inaccessibili o in isolette solitarie. Rispetto alla Nuova Atlantide baconiana e alla Città del Sole di Campanella è meno filosofica e più "ambientalista" (le idee-guida sono poche ma precise: l'albero, l'animale, l'uomo, il corso d'acqua sono membri paritetici dello stesso ecosistema).

L'Arcadia si sviluppò come un fenomeno culturale utopistico, restando sostanzialmete estranea a tutte le grandi vicende che scossero l'Italia e l'Europa nella prima metà del '700. Essa cercò di diffondere i valori e gli ideali dell'aristocrazia intellettuale attraverso gli strumenti artistici che allora diventavano sempre più popolari: teatro, melodramma, commedia ecc. In tal senso l'Arcadia ha allargato le prospettive dello sviluppo culturale italiano a livello nazionale, realizzando un intelligente anche se frivolo equilibrio rispetto alla cultura controriformistica e barocca: essa infatti seppe accostare tra loro le varie regioni italiane e contribuì a livellare le differenze di ceti e classi permettendo a chiunque di potersi iscrivere all'Accademia. Il successo dell'Accademia infatti sarà immediato, come sarà immediato il suo declino quando in tutta Europa si diffonderanno le idee degli illuministi. (Tuttavia il mito del buon selvaggio roussoviano risentirà dell'influenze arcadiche).
Il maggior rappresentante dell'Arcadia è Pietro Metastasio (al secolo Pietro Trapassi). Nasce a Roma nel 1698 da una famiglia povera. Viene adottato ancora ragazzo, per le sue qualità artistiche, da Gian Vincenzo Gravina (un letterato dell'Arcadia) che lo avvia agli studi dei classici greco-latini e degli autori del '500. La moglie (una celebre cantante) lo induce a scrivere melodrammi. La Didone abbandonata (1724), a carattere patetico-sentimentale, fu un grande successo. Dopo aver scritto altri melodrammi, la sua fama divenne così grande che la corte di Vienna gli offrì l'incarico di poeta cesareo.    Il suo ambiente quindi fu quello dell'alta aristocrazia e il suo teatro quello imperiale. Il genere che si era scelto era quello dell'opera seria, cioè lo spettacolo nobile per eccellenza. Sarà appunto a Vienna che comporrà i suoi migliori melodrammi, ammirato da tutti. Porre in musica uno dei suoi drammi sotto la sua supervisione veniva considerato un onore per un compositore, un importante traguardo ai fini della carriera di operista. Rimase estraneo alle idee illuministiche della IIa metà del '700. Morì a Vienna nel 1782.

Bibliografia

Enciclopedia Pratica Bompiani - ediz 1951

Liceo Berchet  -  Milano  

http://www.liceoberchet.it/arcadia/Dall'Arcadia.htm 

UTOPIE         

http://www.intercom.publinet.it/2001/utopia.htm

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